Aneddoti e riflessioni nel quotidiano mio e del mio alter ego a:

Revolutionäre Gedanken und Design Innovationen
Schöneberger Straße 5
10963 Berlin

Eravamo , ora siamo qui.
I trasferimenti comportano scatoloni e disordine, ma anche nuove idee.

Wake up!
.Dubh.'s photos See .Dubh.'s photos!

Un gradito omaggio dal caro Tato

Un altro omaggio, sempre dal Tato

So stay awake
Why the hell should I stay awake?

I looked your wall
Saw that old passport photograph
I look like I've just jumped the Berlin Wall
Berlin I love you
I'm starting to fade...

The one who follows me

Bad Chic People
Albert Speer
A Chic wishlist
Cuffiette nuove per l'iPod
L' insalatiera trasparente Ikea
Lo spremiagrumi di P. Starck



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mercredi, avril 30, 2003

Sedersi in un bar vicino al mare, con i gabbiani che volano alti, il sole che accarezza ancora gentilmente la sua schiena...è come sedersi sulle scale di San Lorenzo e sonnecchiando guardare i turisti passare, ridere divertiti dai tipici turisti tedeschi che al café di Piazza Matteotti (lo chiamo Café perché mi piace così) applaudono al cappuccino...ricordare con tanta nostalgia rue Mornay, place de la Bastille, rue Saint Antoine, Rivoli ...per me Parigi é quella, poco importano le cose turistiche, i colori orientali (mah) di Belleville, la Tour, MonMartre, l'unica chiesa dove mi son sentita vicina a qualcosa di più grande...sento il suo profumo e mi ricordo il Marais, cerco con avidità di ricordarmi di tutti i suoi sussurri che in questi giorni dona alle mie orecchie, per quando partirà, domenica sera..per quando tornerà a casa sua, nella NOSTRA Parigi..quella Parigi notturna, musicale, del tutto edonistica...il suono lontano di un violino, le chiacchiere dei ragazzi per strada, place des Vosges sotto la pioggia, il riparo sotto i portici tra le sue braccia...mentre in rue Mornay vivevamo insieme...ah, quelle été d'antan...
Ieri è uscito in Francia "Notre Epoque" dei Tarmac. Io l'ho sentito in anteprima (chissà grazie a CHI ), ma per farci due risate stamattina io e Gaëtan siamo andati alla Fnac di via XX settembre, qui a Genova e gli abbiamo chiesto se avevano un loro disco (l'album precedente è "L'Atelier"). Uno degli omini Fnac s'è grattato la testa e poi ha controllato sul computer: "no,mi spiace, non risulta niente qui". Ma come? Neanche nel database? tsk tsk, non va mica bene Certo, se nel reparto Francia mettono solo Aznavour, Piaf, Renaud, Brassens e come novità c'è ancora ''Essence Ordinaire" degli Zebda o l'ultimo della Bruni non possiamo mica pretendere..ma in fondo meglio così, se diventassero famosi in Italia sarei gelosa

mardi, avril 29, 2003

25 aprile, manifestazione di Milano

Io c'ero, sotto lo striscione della Brigata ebraica, con la bandiera israeliana e americana, insieme agli altri, nel gruppo organizzato dagli Amici di Israele Sono rimasta commossa: lungo il tragitto dal Planetario a Piazza Duomo sono state tante le persone che hanno applaudito al nostro passaggio, che ci hanno parlato, fatto addirittura i complimenti perchè facciamo ancora sentire la nostra voce. Quelli di Emergency, tolleranti e aperti come sono, hanno fatto di tutto per rimanere indietro, per non essere subito dopo di noi. Hanno messo tra loro e noi altri gruppi (credo fosse un partito), forse perchè gli faceva troppo schifo stare vicini a noi, per dire. Non sono mancati i soliti provocatori, i soliti pacifisti violenti, che si scaldano subito, che sono quasi tentati di alzare le mani (non al cielo, dipinte, ma addosso a qualcuno), ma noi siamo andati avanti, orgogliosi delle nostre bandiere. L'unico gruppo con le bandiere americane ovviamente, perchè tutti gli altri hanno *casualmente* dimenticato che americani ed inglesi sono stati indispensabili per la liberazione dell'Italia. L'Italia ora è un paese talmente democratico che non si può girare con una bandiera che non sia quella rossa o palestinese: siamo stati scortati dalle forze dell'ordine tutto il tempo (qualcuno ha detto che c'era da sentirsi come panda, ed è vero, così protetti!) e a Piazza Duomo ci hanno chiesto di 'nascondere' le bandiere americane, perchè stavano arrivando i 'ragazzi dei centri sociali'. Cari ragazzi, che lottano per la pace e i diritti di TUTTI, inutile dirlo. La cosa più spaventosa è stata l'ignoranza. Gente che ci chiedeva se la Brigata Ebraica è esistita realmente, che chiedeva di che partito fosse la bandiera che avevamo (quella israeliana!)...pacifisti che ci urlavano le tipiche sconcezze dettate solo da un'ignoranza che spesso è sotto le informazioni storiche di un sussidiario di prima elementare. Una ragazza in preda ad un attacco di odio isterico ha urlato addirittura :"Palestina rossa del vostro sangue!"..insomma, le amenità che il popolo pacifista sa tirare fuori, sventolando anche la bandiera con il faccione di Saddam (pover'uomo, eh?). Due ameni ragazzotti in stile centro sociale- skinheads (ormai non si capisce più bene, sono sempre più simili anche se cozzano tra di loro) mi hanno fatto una specie di intervista con telecamera dove con domande provocatorie al massimo chiedevano cos'era per me la Resistenza, l'estremismo, il terrorismo etc, cercando di farmi dire quello che volevano loro, ma sono riuscita a barcamenarmi e ad essere me stessa, ovvero ho risposto diplomaticamente, dicendo loro come la penso... Insomma, è stata una grande giornata, anche se ancora una volta mi rendo conto di che gente ci sia in giro, guidata da pensieri violenti, arroganti, estremisti...tirando le somme c'è più da aver paura di una persona con la bandiera della pace che di una persona senza, e questo fa capire a che livelli siamo arrivati.

mardi, avril 22, 2003

Sto finendo di leggere 'la montagna incantata'...ci ho messo molto a leggere questo libro perchè l'ho voluto gustare fino in fondo..con i miei tempi in 4 o 5 giorni lo avrei finito, invece son due settimane che rimango deliziata dalla mente di Castorp, dalla tenerezza di Joachim, dai discorsi di Settembrini e Naphta, dalla magia e assurdità di questo libro...bello, proprio bello

vendredi, avril 11, 2003

...guardandolo bene forse negli occhi aveva qualcosa dell'assassino, ma poteva anche trattarsi dell'alcool e della coca che prendeva...forse era quello il motivo di tanto mistero in quell'espressione, oscurata spesso dal cappello...China però non ci avrebbe mai creduto.

mercredi, avril 09, 2003

Stamattina ho trovato la rara bellezza di Genova. E' una bellezza difficile da trovare per tanta gente che ci abita (o almeno, per me e per una cerchia di altri)..ma quando la mattina inizia a vivere, a pulsare...il risveglio di Genova è bello, anche Piazza De Ferrari serale, ad esempio, lo è. Ha un'essenza che per tutta la giornata non trovo mai per le strade e i vicoli. Genova di solito non mi piace, ma in queste occasioni la adoro. Mi sono seduta in un bar vicino a Piazza Matteotti, ho preso un cappuccino e ho finito una lettera, che poi ho spedito ad una mia amica che ora sta studiando a Cardiff. Finito il cappuccino ho vagato in varie librerie, alla Fnac, alla ricerca di un nuovo Moleskine (il mio l'ho finito!)...volevo quello fatto ad agenda perchè è spesso il doppio, ma ad aprile non posso pretendere di trovarlo...avrei dovuto prendere quelli fatti a taccuino semplice, ma non ho sentito il giusto feeling che mi facesse dire: 'ma si, prendo questo!''. Così ho lasciato perdere, poi troverò qualcosa che mi soddisfi....Camminando per le vie del centro me la sono presa comoda, ascoltando nel lettore cd Ziggy Stardust, Lou Reed, Vinicio...un po' alternati...all'inizio pioveva, così ho ascoltato infinite volte, sotto i portici, ''Scivola vai via'', ''con una rosa''...poi è uscito, quasi all'improvviso, il sole, così ho sfoderato Ziggy (there's a staaaarmaaaaaan...). Ho scambiato sms con amici lontani, parlando di pulcini pasquali vivi, moleskine introvabili, infermiere con scarpe rosa confetto (s)vestite molto in stile playboy, nuovi libri irlandesi in libreria...ho fatto il 'filo' al cofanetto di Leonardo (Pieraccioni, sic!)..i soldi li avevo, ma contati e non avevo ancora chiaro che non avrei trovato il moleskine...vedremo...Bella mattinata, al bar ho scritto anche un po'....se tutte le mattine fosse così nel giro di tre mesi finirei i miei famosi romanzi incompiuti E ora, vediamo se danno qualcosa di esilarante su RadioMaria!

mardi, avril 08, 2003

Arabi Danzanti di Sayed Kashua

Era stato definito ''il libro di un arabo palestinese che decide di diventare ebreo'. Incuriosita, me lo procurai per le solite vie traverse. Più andavo avanti nella lettura più mi dicevo: ''beh, ora succederà qualcosa''. Ho letto delle solite accuse agli israeliani, la solita storia 'gli israeliani sono tutti ricchi' (ma c'è mai stato davvero in Israele questo?), la solita amenità piagnucolante. Notavo però che l'autore (o il protagonista) faceva questo ragionamento: ''io sono arabo. Mi vergogno di esserlo, gli arabi mi ripugnano.Se cerco di cammuffarmi ed ingannare me stesso ascoltando musica ebraica, leggendo l'ebraico, vestendomi come un israeliano potrei superare questa vergogna'. E' il caso di un arabo palestinese che vuole diventare come il 'nemico' che sta meglio di lui, per così dire. Quelli che vi presentano il libro come ''la storia di un ap che vuole diventare ebreo' non sono precisi.

Radio Maria

E' un po' come ascoltare Radio Maria per caso e sentire che chiamano ragazzi dai 20 ai 30 anni che si emozionano, dicono ''voglio fare una lode alla madonna'', ridono e poi buttano giù...oppure signore dalla voce vissuta che dicono ''ho 21 anni'' e la conduttrice che si arrabbia Non sapevo che una radio simile fosse così esilarante Telefonate, telefonate! Ora è il turno dei camionisti, ma mi raccomando, fermatevi al lato della strada e usate l'auricolare! Telefonate! 0316106xx! E non barate su chi siete!'
"Pronto?Radiomaria?Sono Dio!''
''Buona parte dei pacifisti nostrani, ripetono di essere contro la Guerra "senza se e senza ma".Di conseguenza, a rigor di logica, medesima posizione dovrebbe reiterarsi nei confronti del terrorismo: siete voi pacifisti contro il Terrorismo senza se e senza ma? Provate a farla questa domanduccia e vedrete quanti se e quanti ma. Soprattutto se si tratta del terrorismo palestinese che per alcuni di loro è "lotta di liberazione". Puntualmente tutto il cotè pseudoculturale del pacifismo strabico e peloso, si rivela senza solidi argomenti e fondamenta, e soprattutto ipocrita e incoerente''.

samedi, avril 05, 2003

Monsieur Jean

Chi è il signor Jean? La risposta è meno semplice di quanto potrebbe apparire.

Sono i due autori a trarci in inganno alla prima lettura, raccontando con semplicità e garbo le piccole avventure, le mille difficoltà e, qualche volta, le vittorie di questo trentenne senza particolari attrattive né abilità, se non quella di cercare di barcamenarsi nella realtà quotidiana. Jean è perennemente in bilico tra un’entusiastica partecipazione alla vita delle persone amate ed una sorta di distacco critico dal mondo esterno, che ha il sapore comune dell’autodifesa. Le sue sono storie che hanno l’impronta del “vissuto”, o come meglio sottolinea Ferruccio Giromini in quarta di copertina: “…offrono uno spaccato delizioso – ora esilarante ora affettuoso, ora amaro e ora disincantato, ma sempre puntualissimo e beneducatissimo – dell’acrobatica arte del vivere quotidiano in Europa sulla soglia del terzo millennio”. Un’analisi della contemporaneità condotta quindi con un sorriso, persuasi della necessità di un poco di ottimismo: l’happy ending giunge senza essere scontato, una naturale conseguenza dell’iter narrativo.Bisogna sottolineare che le matite contribuiscono in forma notevole al divertimento nella lettura. Il tratto è agile ed espressivo, sintetico e scorrevole quanto la scansione delle tavola, sempre precisa ed efficace...

mercredi, avril 02, 2003

Il neurone si sentiva di nuovo un po' solo...

''Il neurone si sentiva di nuovo un po' solo... lo irrorerò di lavanda e gli rimboccherò le coperte'' (da 'Sybil' di Flora Retha Schreibe)

mardi, avril 01, 2003

Articolo di Stefano Cattaneo

Alla mia finestra non sventola la bandiera della pace. Ammetto, in un primo momento ero stato tentato: tanto esporre una bandiera non costa niente. Ma poi ho pensato che la mia bandiera potesse essere vista da un cittadino Del Sudan, o del Congo, Della Sierra Leone, di Israele, della Columbia, o di uno qualunque dei trenta stati coinvolti in guerre spesso sanguinose, con milioni di morti. E che questo cittadino mi avesse chiesto: Perché esponi la bandiera contro la guerra in Iraq, e non l'hai esposta quando è scoppiata la guerra nella mia patria? Forse che il nostro sangue valga di meno? La partecipazione ad una marcia avrei magari potuto giustificarla: potevo sempre dire che non ho marciato per le altre guerre perché nessuno ha organizzato delle marce. Certo, per il cittadino di uno stato in guerra non sarebbe consolante apprendere che per la sua nazione nessuno ha organizzato marce, ma avrei sempre potuto dire, gonfiando il petto d'orgoglio: gli altri no, ma io SI. Ma dire che non sono mai riuscito a procurarmi una bandiera non mi pare plausibile. Perciò dovrei confessare al cittadino di quella nazione che della sua guerra non mi sono curato. Perché non ho neanche appreso la notizia quando è scoppiata, perché non fanno vedere le immagini in televisione, perché so che quella guerra non farà aumentare il prezzo del petrolio, che non coinvolgerà l'Italia, che non ci sarebbero ripercussioni terroristiche, che ... Avrei dovuto confessare che di quella guerra non mi sono curato perché sono egoista, che dei morti in lontane terre me ne frego, che divento pacifista solo perché è di moda esserlo. Perciò la bandiera della pace non sventola alla mia finestra. Ma invisibile, fatta solo di sogno e di preghiera, sventola, alta e grandiosa, una bandiera di pace per tutte le guerre dimenticate, per tutti i morti dimenticati, per tutti coloro per i quali nessuno ha mai esposto uno straccio. Per loro nel sole sventola la mia bandiera.