Credo che finirò come lo scrittore fallito dei Deux Moulines. Già mi vedo. Seduta in una bettola parigina, mentre scrivo sul Moleskine con la coppola in testa, pochi centesimi in tasca e una trentina di manoscritti rifiutati al mese. Contarli, quei centesimi. Bere un noisette e poi uscire. Uscire sotto la pioggia e giocherellare col biglietto del metro, finché non si riempie di piccolissime crepine bianche. Basta così poco. LE PICCOLE COSE. |
Aneddoti e riflessioni nel quotidiano mio e del mio alter ego a:
Revolutionäre Gedanken und Design Innovationen
Schöneberger StraÃe 5
10963 Berlin
Eravamo là, ora siamo qui.
I trasferimenti comportano scatoloni e disordine, ma anche nuove idee.
|
Un gradito omaggio dal caro Tato
Un altro omaggio, sempre dal Tato
So stay awake
Why the hell should I stay awake?
I looked your wall
Saw that old passport photograph
I look like I've just jumped the Berlin Wall
Berlin I love you
I'm starting to fade...
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vendredi, octobre 31, 2003
jeudi, octobre 30, 2003
Il problema sarebbe capire da che parte si trova il locale. La Guinness Tavern dopo qualche concertino stufa, anche se i due omini che servono le birre (uno è il solito che assomiglia a Gaëtan, alto 2 metri, l'altro una botte irlandese con i piedi) sono simpatici. Com'è vedersi allo specchio mentre si viene serviti al tavolo? E poi dirigersi verso il College des Irlandais sotto la pioggia? Il ciottolato per terra scivoloso, l'ennesimo locale, l'ennesimo pub. I negozietti per i turisti aperti fino a tardi: bianco, nero, blu e brillantini. Magliette e cappellini che poi i turisti lasciano ad ammuffire nell'armadio. Oppure andiamo a Chatêlet, prendiamo la metropolitana e ci lasciamo portare dove vuole lei. Il profumo di forno è una mia impressione? E questo dolciastro odore nella stazione? Ah, lo sapevo, prima o poi arrivavamo alla Bastille. E' sempre uguale, stasera è la serata dei pattinatori. Uh, sta stringendo la mia mano. Forse stasera ci sono più luci del solito. |
jeudi, octobre 23, 2003
Esperti
Da alcuni mesi tutti(quelli con i riflessi più veloci dopo l’11 settembre) sono diventati inspiegabilmente esperti massimi di storia mondiale e politica. Gente che al tempo della guerra dei Balcani giocava con i videogiochi ora si riempie la bocca di nomi, date ed informazioni (per di più il 99% dei casi errate) come se avessero combattuto in prima linea. E quando parlano tra loro si applaudono come foche, annuiscono o diventano viola perché qualcuno non la pensa come loro.Chi fino a ieri non sapeva distinguere Chirac da Milosevic, un israeliano da un palestinese, improvvisamente è diventato politologo, sociologo o tuttologo nei casi più snob. Zompettano per l'Italia, per l'Europa, per l'America. O li trovi in diretta da posti sperduti in Africa. Non ammetteranno mai che durante la guerra del Vietnam correvano dietro dietro alle pollastre all'università e avevano altro a cui pensare. Chi guardava bimbumbam fino al mese scorso invece magicamente si ritrova impegnato politicamente ‘da anni’. Forse guardava la trasmissione in Nigeria o in Corea. Guarda caso l'11 settembre erano tutti a New York gli italiani. Eppure in piazza de Ferrari quel giorno ce n'erano, di italiani. Ah no, giusto, mi hanno detto di dirvi che anch'io ero lì, a New York. Certo, ero alla sala da té russa quando ho sentito un boom. Chissà, forse uno dei camerieri era Bin Laden in persona, già che ci siamo. |
L'Ikea...
Dal Moleskine di ieri, scritto sul posto, appoggiata al tavolino Stensund: L'Ikea. Luogo perfetto per il mondo dei bloggers. Candele, tazze, librerie e sedie Ikea. Gatti, pc e sigarette. Le parole chiave di un mondo blog, chissà perché. I suoi tappeti assurdi, schematici, grigetti e adatti a case di sposini freschi freschi. Quell'odore di legno che in un bosco non sentirai mai, intrallazzato dalla vernice. E poi il reparto Luci. Luci soffuse, luci sparate, luci fisse. Lampadine colorate, lampade alogene. Tutto sembra, ma non un negozio dello Skåne. Dello Skåne io ricordo i campeggi, i panini al mattino, le Sköttbullar, i prati. Altro che Ikea. Ma la tranquillità dell'Ikea al mattino. La calma di una tazza di té, di una focaccina. Puoi starci tutto il giorno che non ti diranno nulla. Prova tutti i divani, i letti, i materassi, i cuscini. Mondo blog realizzato in un negozio svedese. |
mardi, octobre 21, 2003
Je cherche Cammino sul LungoSenna e attendo, in mezzo a questa nebbia autunnale che si insidia nei cappotti e nella mente dei passanti. Sento l'odore del pane, delle cioccolate calde. In questo silenzio di ovatta, il grigio negli occhi. |
samedi, octobre 11, 2003
Dalai Lama riceve premio per Diritti Umani
Il Dalai Lama, leader spirituale buddista, ha rinnovato l’appello alla pacenel mondo e ribadito le richieste di autonomia politica del Tibet inoccasione dell’assegnazione, in Spagna, del ‘Premio Jaime Brunet per idiritti umani’.Già vincitore del Premio Nobel per la Pace 1989, Tenzin Ghiatso - questo ilsuo nome alla nascita, avvenuta il 6 luglio 1935 in un piccolo villaggio delnordest del Tibet – ha ricevuto la nuova onorificenza negli uffici di Madriddel parlamento europeo. Attribuito dalla fondazione ‘Jaime Brunet’ inmemoria dell’omonimo avvocato difensore dei diritti umani, nato in Francianel 1926 e morto in Spagna nel 1992, il premio ha offerto l’occasione alDalai Lama di tornare a rivendicare l’indipendenza della sua terra daPechino."Vorrei che il Tibet ottenesse un’autonomia politica reale e significativa"ha detto il leader spirituale, fuggito dalla patria dopo l’invasione cinese del 1949 e oggi residente a Dharamsala, villaggio nell’Himalaya indiano dadove dirige il governo tibetano in esilio. Il Dalai Lama ha approfittato delsoggiorno spagnolo per incontrare alcuni esponenti dell’opposizione, ma nonè stato ricevuto dai rappresentanti dei partiti al potere, gesto ampiamentecriticato dalla stampa del Paese. Consulta anche: Fundación Premio Jaime Brunet By Associazione Italia-TibetWebSite www.italiatibet.org |
jeudi, octobre 02, 2003
Torna l'autunno, torno anch'io. (ovazione) Bentrovati carissimi...vi scrivo in un pomeriggio uggioso, con Enya che si sgola per tutta la casa (no, non è a casa mia..dicevo il cd), messenger che cade in continuazione e un simpatico mal di testa alle porte (nel frattempo ho cambiato occhiali, spero non sia per quello, se no son fregata). Anno nuovo (ebraico, su!), vita nuova. Ho cambiato scuola (per quelli preoccupati), casa, gatti, canarini e amanti (dimenticate gli ultimi 4,non è vero!), sono nevrotica in stile Allen ancora di più, ho ripristinato la coppola irlandese per le prime piogge, il telefono non smette mai di squillare, ricominciano le cene dei forum vari, ci si iscrive a nuove mailing list, si rinforza la passione per l'Irlanda, escono nuovi libri di Roddy Doyle e Joseph O'Connor, fa buio prima, si spulcia dall'armadio il vestiario invernale verde e marrone, si comprano anelli kitsch che cambiano colore, si dimenticano certe persone cattive (tié!) e... VIA! |