Aneddoti e riflessioni nel quotidiano mio e del mio alter ego a:

Revolutionäre Gedanken und Design Innovationen
Schöneberger Straße 5
10963 Berlin

Eravamo , ora siamo qui.
I trasferimenti comportano scatoloni e disordine, ma anche nuove idee.

Wake up!
.Dubh.'s photos See .Dubh.'s photos!

Un gradito omaggio dal caro Tato

Un altro omaggio, sempre dal Tato

So stay awake
Why the hell should I stay awake?

I looked your wall
Saw that old passport photograph
I look like I've just jumped the Berlin Wall
Berlin I love you
I'm starting to fade...

The one who follows me

Bad Chic People
Albert Speer
A Chic wishlist
Cuffiette nuove per l'iPod
L' insalatiera trasparente Ikea
Lo spremiagrumi di P. Starck



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Questo blog è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons. Non credo serva a molto e dubito che a qualcuno interessi scopiazzare i miei posts, ma non si sa mai, c'è gente strana in giro.

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mardi, février 28, 2006

Amélie Nothomb

«Venne il momento in cui la sofferenza altrui non li sfamò più: ne pretesero lo spettacolo»

Mi dicono da un po' di tempo che dovrei assolutamente leggere i suoi libri. Che mi troverei in sintonia con lei e che, pur essendo belga, ci capiremmo al volo per quel je n'sais pas quoi. E poi scriviamo entrambe di mattina, siamo un po' strane al primo impatto, non siamo da passerella per quanto riguarda la bellezza ma siamo dotate di una gran testa (così dicono).
Dicono che se iniziassi a mettere dei cappelli curiosi probabilmente riuscirei a scrivere più copiosamente, proprio come lei.
Nessuno però si è degnato finora di regalarmi un suo libro...

lundi, février 27, 2006

20 ore fa la Nazicumba e la teoria del ghiaccio sporco.

"Io amo il suo divano, non lui"

samedi, février 25, 2006

Madri selvagge e lattughe giganti

Ieri sera Alessandra Di Pietro e Paola Tavella erano ospiti a Otto e Mezzo per presentare il loro libro "Madri Selvagge". Ad un certo punto una delle due parla della sua dieta in gravidanza che consisteva in grandi insalate. Fin qui tutto bene. Ma ci sono dei sogni che solo Otto e Mezzo riesce a provocarmi...

Un fortino sulla collina contiene all'interno i nemici. La gatta è dietro il fortino, mi auguro che stia bene e temo di perderla, ma c'è un complicato sistema informatico per far sì che tutti i combatteti a fine guerra grazie ad uno schermo e ad una tastiera ritrovino i propri cani o gatti. Il fortino è piuttosto tozzo, costruito con mattonelle rossastre. Ha un grande portone. Noi siamo lì davanti, impegnati ad aprirlo, armati fino ai denti. Io e altre dell'esercito improvvisato forse siamo in dolce attesa. Il portone si apre. Esce un'enorme lattuga, pericolosissima, caricata su un carro. Dalle foglie, verdi e macilente, escono proiettili. La lattuga avanza, della gente muore sul prato, e io mi ricordo che devo andare a Torino per incontrare il Piccolo Principe (quello che pattina, sciocchini!) che deve cenare con sua sorella che torna dal Canada...

vendredi, février 24, 2006

Medaglie...

Bisogna dire che Sasha e Irina hanno fatto il possibile. La giapponcina Arakawa è stata fenomenale, perfetta, elegante, anche se non ha avuto quel pathos delle belle medaglie d'argento e bronzo. Bellissima gara. Tanta la voglia di prendere i pattini e riprovarci.
Sono contenta fondamentalmente che Carolina Kostner non ce l'abbia fatta: troppo coccolata e stressata, troppo elogiata. Son riusciti comunque a dire che lei è la migliore, che si è agitata, che sono state fatte troppe pressioni su di lei...
Perchè, le altre erano lì a passeggio?





























mercredi, février 22, 2006

L'Europe, le révisionisme, ses emmerdes

Abbiamo assistito alla condanna di Mr Irving. Ha cercato di salvarsi abiurando, aspirando alla libertà per stare con la moglie malata (tra l'altro), ma a nulla è servito. L'Austria aveva bisogno di un capro espiatorio per riscattare la tiepidezza con la quale finora aveva affrontato il proprio passato. Per anni sono stati guardati con sospetto, e la presenza di Haider non ha certo aiutato la sua immagine. Ora le inquietudini europee sono state calmate per qualche brillante giorno con la condanna di Irving, discussa e criticata persino da molti intellettuali di sinistra. In un momento di vacillante buonismo sembra che i migliori da additare, ingiuriare e condannare siano gruppetti di sporadici europei finto-nostalgici di un arco di tempo risalente a sessant'anni fa.
Mai come ora, con l'avanzata di masse islamiche infuriate e guidate da leaders senza scrupoli, l'Europa sembra volersi distrarre dando la caccia a revisionisti, negazionisti o filonazisti, forse solleticata dalle simpatie neonaziste dell'Islam che si sta mostrando in questi mesi, sempre più inacidito, e che riesce a dare prova ancora una volta di abissale ignoranza anche dove sono presenti laureati ed intellettuali vari (si ricordi l'ultimo clamoroso scambio di bandiera da bruciare tra quella svizzera e quella danese).

E' in auge il riciclaggio nazista probabilmente perchè le solite cause sono ormai insostenibili, così si mischiano filosofie obsolete in modo rozzo ed ignorante: neanche i ragazzotti neonazisti tanto temuti che vivono da generazioni nel cuore dell'Europa arrivano a simili meschinità, e se non altro non si nascondono dietro alla richiesta di rispetto per la propria religione. Meglio quindi dieci Eichmann di sessant'anni fa che dichiarano "Credo in Dio ma non mi riconosco in nessuna religione" che un islamico fondamentalista d'oggi che chiede rispetto bruciando bandiere o peggio, gestendo le relazioni internazionali mentendo in una lingua ed incitando all'odio nell'altra.
Già il caso Jenninger nell'88 era rappresentativo di un'Europa terrorizzata da sentimenti di rivalutazione del periodo nazista, ma si tratta di un caso di vent'anni fa.
Eppure l'Europa preferisce inseguire i fantasmi piuttosto che affrontare i problemi odierni; preferisce chinare la testa o rimproverare movimenti nazionalisti in Germania e Olanda piuttosto che guardare ad altre ben più gravi minacce globali; preferisce continuare a stanziare fondi per il terrorismo e parlare al vento di reciprocità e rispetto; preferisce etichettare, condannare o licenziare chi osa dire qualcosa di "poco buono".
L'Europa non ha fatto passai avanti nell'affrontare le proprie paure, ma così distraendosi rischia di non accorgersi dei problemi del momento, che in un futuro neanche troppo lontano potrebbero fare ancora più paura.

Figure skating, my new obsession

Grande serata ieri sera per Sasha Cohen.
E io tifo per lei!

mardi, février 21, 2006

David Irving

Tre anni di carcere, lo rileggevo oggi sul giornale mentre aspettavo l'autobus
(Parentesi: da noi distribuiscono in omaggio Repubblica, anche su questa scelta ci sarebbe da ridire, ma magari in un altro post. Chiusa parentesi). Voglia di buttare via il giornale, incluso un ipocrita quanto mai inutile articolo di Miriam Mafai...pensare che in prima media "Pane nero" mi era piaciuto così tanto.
Bisogna stare sempre più attenti a quello che si dice, è inquietante, e intanto i sostenitori del terrorismo imperversano.
Ora Irving diventa un martire, l'Austria si è salvata la faccia, i soliti noti sono contenti.
Ma lo spirito di studio, anche se discutibile, dove è finito?
C'è da credere che Mr. Irving in prigione sfornerà qualche altro libro, se non altro.

lundi, février 20, 2006

Pattinaggio su ghiaccio, reality vip

18/2/2006 Tgcom
Pattinaggio su ghiaccio, reality vip
Lo sta preparando Endemol
Li hanno catapultati sulle piste da ballo fra valzer, tango e rock, spediti nelle fattorie o nelle case dei Grandi Fratelli. Sull'onda del successo dell'Auditel delle ultime performance olimpiche la prossima tappa dei vip di casa nostra e non potrebbere essere la pista di pattinaggio sul ghiaccio. A un reality di questo tipo sta pensando Endemol Italia. (continua)


Non si sa bene come, ma hanno la capacità di rovinare qualsiasi cosa, riducendola ad un'occasione di marketing da lanciare al truzzamme generale che si nutre di tv, mode spicciole e tomentoni. Per una volta, per quindici giorni, quando si parlava di sport non si intendeva solo il calcio, ma anche sport diversi (più belli). Per quindici giorni con le Olimpiadi gli italiani si sono ricordati che esistono altri sport, tra i quali anche il pattinaggio su ghiaccio. Ora riusciranno a farlo diventare una moda noiosa, esagerata, priva di spirito? Come potrebbe uno sport/arte come il pattinaggio su ghiaccio diventare un fenomeno appurato non di tendenza, ma normale, in un'Italia che si butta a pesce su quanto le viene proposto solo fino alla prossima moda?
Mi auguro vivamente che l'entusiasmo si spenga ancora prima di nascere e serva solo a chi conosce già questo "sport" da una vita per riaccendere la vecchia passione....

vendredi, février 17, 2006

Bengasi, almeno 11 morti

In un sonnacchioso venerdì sera casalingo la visione della replica de "L'ispettore Barnaby" viene interrotta da un'edizione straordinaria del tg La7. Un Antonello Piroso calmo e professionale come al solito informa, con addosso una giacchetta di pelle e scravattato, dell'assedio al Consolato italiano a Bengasi, Libia. Non si sa ancora il bilancio dei morti, oscilla tra i 9 e i 30 morti. 55, finora, i feriti gravi. A quanto pare questa volta la terribile offesa consisterebbe nella maglietta mostrata dal ministro Calderoli. Ebbene, si può non concordare sulle posizioni del ministro in questo o in altri casi ma qui sembra di scorgere un tentativo (sarebbe l'ennesimo) di distrarre l'opinione pubblica, di giustificare ogni assedio, attentato, omicidio con il pretesto dell'offesa recata a questi signori che con la scusa dell'Islam stanno cercando di scatenare sempre più un conflitto che a malapena si trattiene in Occidente. Intanto in Pakistan si lancia una taglia sui disegnatori delle famigerate vignette e si continua a protestare in Iraq e in Afghanistan anche contro l'Italia.
Prima gli USA ed Israele, poi la Danimarca, la Germania, la Francia, la Spagna, l'Italia, le vignette, le magliette...quante altre scuse vorranno proporci per dirci semplicemente che stiamo andando incontro ad una cosa molto più grave di quanto ci vogliono far credere? Si arriverà alla censura totale per evitare di offendere i signorotti dell'Islam? Qui non si tratta di Calderoli, di Theo Van Gogh o di vignette "sataniche". Qui si tratta di sopravvivenza.

Cercando il guadagno...

Ged!Net! è sostenuto dalla passione dei membri e dai contributi degli stessi, ma tant'è bisogna pagare il dominio, stampare volantini e adesivi (non avete idea di quanto costi la carta adesiva), creare presentazioni su cd dei progetti, sostenere le varie cause del GP e le iscrizioni come associazioni, senza contare la stessa connessione ad internet usata per lavorare al sito, scrivere sul blog o partecipare ad una videoconferenza. Così stiamo testando diversi modi per farci truff...ehm...aiutare che offre internet per guadagnare qualche spiccio in più che andrà a finire su un unico conto Paypal per il sostegno del Gedanke Project. In futuro utilizzeremo una pagina del sito per raccontare in modo dettagliato le nostre esperienze...

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