Aneddoti e riflessioni nel quotidiano mio e del mio alter ego a:

Revolutionäre Gedanken und Design Innovationen
Schöneberger Straße 5
10963 Berlin

Eravamo , ora siamo qui.
I trasferimenti comportano scatoloni e disordine, ma anche nuove idee.

Wake up!
.Dubh.'s photos See .Dubh.'s photos!

Un gradito omaggio dal caro Tato

Un altro omaggio, sempre dal Tato

So stay awake
Why the hell should I stay awake?

I looked your wall
Saw that old passport photograph
I look like I've just jumped the Berlin Wall
Berlin I love you
I'm starting to fade...

The one who follows me

Bad Chic People
Albert Speer
A Chic wishlist
Cuffiette nuove per l'iPod
L' insalatiera trasparente Ikea
Lo spremiagrumi di P. Starck



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Questo blog è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons. Non credo serva a molto e dubito che a qualcuno interessi scopiazzare i miei posts, ma non si sa mai, c'è gente strana in giro.

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mardi, avril 25, 2006

Madame Tapette lava i piatti cantando la Marsigliese. Come amica ha una scopa ruotante. Balla il twist in un enorme salotto e ogni tanto con un saltello cerca di toccare una delle gocce dell’antico lampadario che pende sulla sua testa. Ha una fascia in testa quando fa dei lavori in giardino, porta un delizioso cappellino viola quando esce di sera.
A volte Madame Tapette si siede per terra in un angolo, con la schiena appoggiata al muro e chiude gli occhi. Alza il viso verso l’lto cercando di ricordare. Piccole nuvole appoggiate sui suoi pensieri le impediscono una visuale nitida. Canta invitando le note ad uscire fuori dalla sua gola, tenta di guardare oltre quelle nuvole.Scorge sorrisi, denti non proprio dritti, corpi pallidi in penombra.
Parchi stranieri straziati dal sole, riempiti da giocolieri e bambini. Figure verdi su sfondi rossi, luci al neon, musiche d’altri tempi. Punta un dito verso le nuvole ma lo ritrae subito. Da casa sua è difficile sentire l’odore del mare, ma non per questo lei l’ha dimenticato.
Forse uscire nel retro e annusare l’aria della notte con le pantofole ai piedi le farà bene.

vendredi, avril 21, 2006

In una città improvvisamente colma di colori.

Vasi di fiori agli angoli delle strade.
Sete quasi perversa di luce e aria, apro il cancelletto delle percezioni.
Posso nitidamente respirare i colori, assaporare l'arancione, il blu cobalto dei bicchieri.
Le mensole di vetro vivace mi fanno sorridere.
Ragazze con palloncini alla cassa calpestano una monetina per fermarla, ma questa decide invece di rotolare fuori dalla porta. Si sente una risata cristallina.
Una signora francese mentre sono seduta sui gradini di una chiesa in attesa mi chiede "C'est fermée?"
Le rispondo nella sua lingua e lei scuote la testa infastidita dall'usanza di chiudere le chiese nell'ora di pranzo. Se ne va senza neanche un merci. La sua comitiva si muove agitata per la piazza, si sentono echi di "Non, c'est fermée" tra le coppie di turisti.
Dita sull'obiettivo della macchina fotografica, flash contro il sole. Mais non!
Il mio nuovo block notes d'emergenza riposa nel sacchetto di carta, ma ancora per poco.

Alors quoi, on va coucher dehors
Sous les ponts, sous des ponts d'or
Que d'autres auront construits pour aller de leur cuisine
A leur living...leur living-room
C'est pas du flan, c'est pas du vent
C'est le living-room des vieux singes savants!

mardi, avril 04, 2006


The moment we believe that we have never met

Another kind of love, it's easy to forget

When we are all alone and waiting for some treat

We have a thing in common, this was meant to be