Da alcuni mesi tutti(quelli con i riflessi più veloci dopo l’11 settembre) sono diventati inspiegabilmente esperti massimi di storia mondiale e politica. Gente che al tempo della guerra dei Balcani giocava con i videogiochi ora si riempie la bocca di nomi, date ed informazioni (per di più il 99% dei casi errate) come se avessero combattuto in prima linea. E quando parlano tra loro si applaudono come foche, annuiscono o diventano viola perché qualcuno non la pensa come loro.Chi fino a ieri non sapeva distinguere Chirac da Milosevic, un israeliano da un palestinese, improvvisamente è diventato politologo, sociologo o tuttologo nei casi più snob. Zompettano per l'Italia, per l'Europa, per l'America. O li trovi in diretta da posti sperduti in Africa. Non ammetteranno mai che durante la guerra del Vietnam correvano dietro dietro alle pollastre all'università e avevano altro a cui pensare. Chi guardava bimbumbam fino al mese scorso invece magicamente si ritrova impegnato politicamente ‘da anni’. Forse guardava la trasmissione in Nigeria o in Corea. Guarda caso l'11 settembre erano tutti a New York gli italiani. Eppure in piazza de Ferrari quel giorno ce n'erano, di italiani. Ah no, giusto, mi hanno detto di dirvi che anch'io ero lì, a New York. Certo, ero alla sala da té russa quando ho sentito un boom. Chissà, forse uno dei camerieri era Bin Laden in persona, già che ci siamo. |
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