Aneddoti e riflessioni nel quotidiano mio e del mio alter ego a:

Revolutionäre Gedanken und Design Innovationen
Schöneberger Straße 5
10963 Berlin

Eravamo , ora siamo qui.
I trasferimenti comportano scatoloni e disordine, ma anche nuove idee.

Wake up!
.Dubh.'s photos See .Dubh.'s photos!

Un gradito omaggio dal caro Tato

Un altro omaggio, sempre dal Tato

So stay awake
Why the hell should I stay awake?

I looked your wall
Saw that old passport photograph
I look like I've just jumped the Berlin Wall
Berlin I love you
I'm starting to fade...

The one who follows me

Bad Chic People
Albert Speer
A Chic wishlist
Cuffiette nuove per l'iPod
L' insalatiera trasparente Ikea
Lo spremiagrumi di P. Starck



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Questo blog è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons. Non credo serva a molto e dubito che a qualcuno interessi scopiazzare i miei posts, ma non si sa mai, c'è gente strana in giro.

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Content © Dubh

mardi, novembre 25, 2003

Oggi nel negozio di animali (puzzolente) mi perdo tra tre stupidi scaffali e per qualche secondo temo di non uscirne più viva. Inciampo in una gabbietta per furetti, rovescio il repellente per cani e gatti, sto mezz'ora a guardare i "divanetti" da gatto e gioco di nascosto con una pallina da strizzare. Guardo i pesci congelati nel banco frigo e dopo aver pensato: "chissà se sono gli stessi che danno a noi" esclamo da sola "uh!" ed esco dal negozio con tre sacchetti, uno dei quali pesantissimo per la sabbietta e mi ritrovo sul bus 17/, con un tragitto di mezza città da affrontare con pesi disumani e autobus stracolmi ai lati, in modo che ti impediscono di collocarti nella metà del bus, regolarmente vuota (che vedi da lontano come un miraggio, con un gomito della signora nella costola e una testata di quello dietro).

E poi è possibile sopravvivere andando alla Coop due volte nell'arco di una giornata? Ci vado da almeno due anni e ancora non ho capito il criterio con il quale sistemano le cose. Georges Perec lo capirebbe, ma io no. E così perdo mezz'ora per cercare le gallette di riso soffiato (finite) e lo spruzzino per l'acqua (più o meno al primo o secondo scaffale entrando. L'ho capito quando l'avevo già girata tutta), tra turisti che devono prendere il traghetto, gruppi di 4 o 5 uomini di dubbio gusto e di sicura delinquenza, bambini in contemplazione delle scatole del cotechino, gente strana che fa gli agguati al mio carrello e famigliole che soppesano le bottiglie di vino, come se valesse la massa delle stesse.

Poi TUMP! Mentre cerco senza speranza una data di scadenza dello stracchino gente che arriva all'improvviso urlandomi in un orecchio: "oh, ma ciao Dubh, come staiiiiiiiii?Da quanto tempo!" quando li ho visti 3 giorni prima e chiedono: "cosa ci fai qui?", come se andare alla Coop fosse un modo per andare a caccia di coccodrilli, fare la pizza o riordinare la collezione di farfalle della bisnonna.

Ovviamente quando sei stracarica di sacchetti sul bus, in precario equilibrio con anziane signore che spingono per andare non si sa bene dove squilla regolarmente il cellulare, sommerso in fondo allo zaino, sotto bottiglie di bibite, flaconi vari, cartocci del latte eccetera. E quando scendi dal bus vedi il pullmino che parte ogni 40 minuti che se ne va sotto il tuo naso.

E' a quel punto che pensi: "ma oggi non potevo starmene a casa?"
E piove sulla spesa.

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