Parte I Perchè quel viso felice?L'altro giorno alla nona ho notato quella luce, all'improvviso. Era così graziosa, nella sua complessità. Mentre raccoglievo le mele mi ha appagato gli occhi. E' stato bello. Non ero mai stato attratto dalle cose complesse, eppure questa volta è stato diverso. Un canto s'è alzato. Crede in Dio per caso?Sì, mi capita. Ops. Come fa a vivere così in solitudine?Non vivo in solitudine: gli alberi, il sole, gli animali e il monte mi tengono compagnia. I rami spezzati sono stati potati, ho risanato le piante malate. E ora finalmente anche questa luce. Non crede di correre un po' troppo?Il tempo non è mai troppo: più si dona subito, più si potrà donare nel momento successivo. E se questi attimi di felicità...? Non succederà. Ah. Saluta e se ne va con il rastrello appoggiato alla spalla. Parte II Leggerà ancora quel libro del quale mi aveva parlato?Naturalmente. Purtroppo è un libro che non si apre facilmente, e a volte temo che non si riaprirà mai più. Come si sente in questa nuova situazione?Scadente. In ansia. L'incertezza mi attanaglia. Io ho paura degli sconosciuti. Porpora di angoscia, temevo di ritrovare il mio cadavere dietro al sipario di uno squallido teatro di periferia. Un momento. Sente anche lei questo canto benedettino?Sono venuti a prendermi. Non scapperò. Scriverò una lettera a coloro che hanno contribuito alla mia follia. Li ringrazierò e manderò a tutti i miei conoscenti un tortino di mele. Una brava moglie deve fare anche questo, giusto? Dal campanile osserverò chi ancora vive nella morte e riderò. Finalmente capirò le mosse che sono state fatte nel labirinto. .Soffoco.