Aneddoti e riflessioni nel quotidiano mio e del mio alter ego a:

Revolutionäre Gedanken und Design Innovationen
Schöneberger Straße 5
10963 Berlin

Eravamo , ora siamo qui.
I trasferimenti comportano scatoloni e disordine, ma anche nuove idee.

Wake up!
.Dubh.'s photos See .Dubh.'s photos!

Un gradito omaggio dal caro Tato

Un altro omaggio, sempre dal Tato

So stay awake
Why the hell should I stay awake?

I looked your wall
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I look like I've just jumped the Berlin Wall
Berlin I love you
I'm starting to fade...

The one who follows me

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A Chic wishlist
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L' insalatiera trasparente Ikea
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Content © Dubh

dimanche, juillet 03, 2005



Tavolate di festa estiva nel cortile. Lui è seduto a capotavola, ha le guance rosse, una bocca particolare. In dieci ascoltano senza fiatare ciò che ha da dire

(Siamo alla fine. Abbiamo la sabbia tra le dita dei piedi)

E’ vestito di bianco. Capelli color sabbia mossi dal vento. Sembra uscito da qualche luogo blu, marino. Gli occhi hanno il riflesso scuro dell’oceano, ma non sembrano nascondere un’anima, sono vuoti. Ha uno scopo ben preciso, non ha nulla a che fare con chi lo circonda. Si alza e percorre una discesa grigia alla luce dei falò.


Intorno a lui altri numeri. Non vuole diventare una loro vittima.

Apre la bocca. Dice qualcosa, ma nessuno capisce. Storce un labbro (rosso…è proprio rosso), sputa a terra e si allontana disgustato.

Le musichette che passano alla radio distraggono chi rimane.

(Ain’t hard, ain’t hard, to want somebody who doesn’t want you)

Il cielo è riempito da nuvole blu. E’ tutto di nuovo blu. Qualcuno ha macchiato di vino la tovaglia bianca, mentre la sua figura, bianca e dorata, si dirige verso il mare.

(Abbiamo provato questo nuovo cibo, ma è troppo salato)

I giorni scivolosi sono finiti in una cantina mediterranea, insieme a ricordi autunnali, camere d’albergo piene di bottiglie e cuscini troppo duri.
La tappezzeria delle camere era orribile.

(Ti ha massaggiato il collo l’unica sera nella quale siete rimasti insieme, ricordi?)

L’hai sbattuto fuori dalla camera perché dovevi parlare al telefono.
Anni gettati alle ortiche per parlare con un fantasma fasullo. Eppure lui è tornato in camera con un fiore bianco per te, raccolto dall’aiuola dell’albergo.

Ora i capelli color sabbia non li vedrai più, l’oceano sarcastico è svanito lunga una strada di periferia con una bottiglia di rhum.

Ti volterai per cercarlo o riderai?
Erano troppo rosse le sue labbra?
Detestavi la sua giacca bianca?


Tremava, quando piangeva. Anche questo hai dimenticato?

Comments on ""

 

Anonymous Anonyme said ... (3:05 PM) : 

Enjoyed a lot! »

 

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