Ieri il concerto di Beck mi ha riportata alla vera vita che conducevo fino a tre anni fa, rimpinzata di persone diverse, contatti, numeri nel cellulare, visi da riscoprire o conoscere, nottate trascorse fuori anche tre o quattro volte la settimana. Una rispolverata al Genio che aprì il mio viaggio personale nel mondo della musica nel 1996 (Quando avevo 11 anni!) mi ha reso la grazia in un'ora e mezza. Nel 1996 stavo divinamente bene, mica sapevo cosa sarebbe venuto dopo. Ricordo che su Music Box (o qualcosa di simile) vidi un video che mi colpì subito. Omino con radio. Omino con cappello da cowboy. Omino con giacchetta per strada. Omino con labbroni. Omino con bella voce. Omino con bella musica. Omino con bella faccia. Erano i tempi pre-Pop/Staring at the sun. Erano i tempi pre-coro della scuola il sabato mattina e io, a 11 anni di vita, scoprivo Beck e Odelay. Mi sembra una cosa carina da ricordare, almeno in questo lido semi-nascosto. Stasera invece, sempre per rimanere in tema musicale, dopo un'allegra cena gaia io volevo, a tutti i costi, andare a trovare Erlend Øye al MuccaBar alle 24, ma non sono riuscita ad andare dal caro nerd. Risultato: alle 23.30 ero su un autobus per tornare a casa, anche se al capolinea del bus, mentre aspettavo che arrivasse, sono stata tentata di chiedere ad una ragazza sconosciuta seduta vicino a me di andare da Erlend. Per fortuna mi sono fermata in tempo, ho infilato le cuffiette dell'iPod e sono tornata a casa, da madre-gatta-ventilatore-ghiaccioli.