Aneddoti e riflessioni nel quotidiano mio e del mio alter ego a:

Revolutionäre Gedanken und Design Innovationen
Schöneberger Straße 5
10963 Berlin

Eravamo , ora siamo qui.
I trasferimenti comportano scatoloni e disordine, ma anche nuove idee.

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.Dubh.'s photos See .Dubh.'s photos!

Un gradito omaggio dal caro Tato

Un altro omaggio, sempre dal Tato

So stay awake
Why the hell should I stay awake?

I looked your wall
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I look like I've just jumped the Berlin Wall
Berlin I love you
I'm starting to fade...

The one who follows me

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A Chic wishlist
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L' insalatiera trasparente Ikea
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Content © Dubh

vendredi, août 12, 2005

Perché suor Margaret non avrebbe dovuto morire.
Ed invece sotto quei portici riposa stesa, perché l’hanno ammazzata.
“Porterebbe vergogna nella nostra Santa Casa”.
E quindi suor Margaret è morta.
Ma padre Johnwest non riusce ad accettare quest’omicidio.
L’ha commesso lui, col tacito accordo degli altri.
“Suor Margaret non può continuare così”
A quella debolezza una cura c’era, ma era troppo impegnativa.
Meglio rimediare subito.
Così padre Johnwest ora guarda il cadavere di suor Margaret.
Non una lacrima.
Lui è un uomo di Dio, non piange certo per un’anima defunta.
“Portate il corpo dentro la tomba della Santa Casa”.
Suor Margaret ha gli occhi chiusi, ormai è altrove.
“Beata lei”, pensa Ed mentre solleva la barella.

La tomba della Santa Casa è soprattutto grigia.
All’interno qualche targa commemorativa.
Un tavolino da pic-nic.
Una sedia bianca con lo schienale di tela.
Padre Johnwest guarda Ed portare la salma di suor Margaret all’interno della tomba.
“Dov’è l’acquasanta?”
E trova un misurino, un po' sporco, nel quale versa l’acquasanta.
Quella poca rimasta dentro la bottiglietta.
Vicino ad essa un’altra bottiglietta, più grande e piatta.
Nera come l’inchiostro.
Ecco cosa beveva suor Margaret.
Padre Johnwest entra nella tomba della Santa Casa.
Suor Margaret è stesa in un angolo, sembra stia dormendo dopo una lunga giornata di lavoro.
C’è odore di pulito.
Ah, la fine di tutto, all’aroma di polvere.

Padre Johnwest si siede davanti al tavolino.
Butta il misurino con l’acquasanta dentro una conca appesa ad una delle targhe.
“Non c’è niente di più sincero di un buon bicchiere in compagnia”
Stappa la bottiglietta nera.
L’odore dell’alcool arriva beffardo alle sue narici.
Così vivo!
Toglie un po’ di polvere dalla bottiglietta.
Beve un sorso.
Inizia a parlare.
Racconta a suor Margaret tutte le paure e le ansie della sua lunga e tristissima vita.
Beve ancora.
Piange.
Beve.
Parla.
Piange.
Parla.
Beve.
Piange.
E suor Margaret lo ascolta paziente.

Comments on ""

 

Anonymous Anonyme said ... (2:36 AM) : 

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